Se la fama diventa derisione: il crudo lavoro teatrale di Alessandra Mortelliti

Il tema è importante, fa riflettere. Deve fare riflettere. E non parliamo solo dei dubbi che sorgono sulla identità sessuale, ma anche (e forse, soprattutto) di dove sta andando il nostro mondo, il nostro universo, sempre più reality show e sempre meno vita vissuta veramente, con finte emozioni canalizzate in tv per fare audience e basta. Il tempo e l’occasione per riflettere lo ha costituito lo spettacolo teatrale di un atto scritto e interpretato da Alessandra Mortelliti lo scorso 16 marzo sul palcoscenico del Piccolo Teatro della Città di Catania. Una sceneggiatura cruda, un monologo forte, interpretato con una altrettanto forza espressiva e della parola che è tipica delle attrici già consumate, di quegli “animali da palcoscenico” che non lasciano dubbi sulla loro bravura. Tutto il resto, allora, è diventato all’improvviso contorno: il legame di parentela dell’attrice con lo scrittore Andrea Camilleri, la sua partecipazione televisiva alla fiction del commissario Montalbano, le sue origini siciliane ed il suo legame con questa terra. Alessandra, per oltre un’ora, ha assorbito a sé tutta l’attenzione del folto pubblico, e crediamo che anche senza riflettori la sua parola e la sua azione scenica avrebbero comunque bucato i cuori di ciascuno dei presenti. “Famosa”: questo il titolo del suo “pezzo”, che è stato inserito nel ricco calendario della rassegna teatrale Monofest ideata e promossa dall’associazione culturale NORA 2.0 e dall’associazione Città Teatro. Lo spettacolo ha la supervisione alla regia di Rocco Mortelliti, musiche di Paola Ghigo, organizzazione di Annalisa Gariglio. “Famosa” è stata finalista al concorso letterario ‘Per Voce sola 2010’, Edito da Nerosubianco edizioni. Ed ha il patrocinio del Mit – Movimento Identità Transessuale. La trama vede un ragazzino di 15 anni, nato e cresciuto nella provincia ciociara e convinto di essere una ragazza mancata a causa di un ‘errore genitale’, con il sogno di diventare famosa. Rocco Fiorella è il suo nome, un quindicenne nato e cresciuto nell’arretratezza culturale di quella provincia ciociara, dove il conservatorismo e il bigottismo arrivano a distruggere anche i rapporti familiari interni. Tra un padre ubriaco e violento e una madre posseduta dal demonio, Rocco cresce senza andare a scuola, imparando solo il linguaggio delle botte. Diventa allora necessario scappare, cercando altro, magari quella notorietà, promessa dalla televisione, che serve a diventare qualcuno. “Il racconto – dice Alessandra Mortelliti ai microfoni di EnoNews – nasce in un momento della mia vita in cui spesso mi è capitato di vedere video su youtube di aspiranti artisti che in realtà vengono derisi e ho cercato di immaginare che tipo di realtà ci potesse essere dietro quei video, quali storie da raccontare. Così è nato il personaggio di Rocco Fiorella, a cui ho aggiunto la tematica della omosessualità. Un ragazzino buffo, che parla un linguaggio tutto suo. Un racconto assolutamente universale, anche se ambientato in Ciociaria, da dove io provengo in parte. Ho anche sangue siciliano!”. E alla nostra domanda, obbligatoria per EnoNews, sul suo legame con il cibo, risponde: “Mangio tanto! – dice ridendo di gusto -. Mi piace mangiare, ho acquisito molto il piacere del cibo e credo che anche dall’alimentazione arrivi una energia non indifferente. Ho deciso stasera di imboscarmi tra i ragazzi chef che hanno preparato piatti ciociari”. Ed infine, sul suo legame con Andrea Camilleri: “La terrazza di Montalbano – conclude – è ormai una icona anche per il cibo ed il vino. Molti casi il commissario li risolve grazie ai manicaretti che gli prepara la fidata Adelina”. Come ad ogni appuntamento della rassegna teatrale, anche questa volta a preparare i piatti da degustare dopo lo spettacolo gli allievi della scuola I.P.S.S.A.R. “Karol Wojtyla” di Catania, con il docente Danilo De Feo ed il coordinamento di Cinzia Viola, con la supervisione della dirigente scolastica Daniela Di Piazza. Pennette all’Amatriciana cucinate durante un cooking show oltre che focaccia pugliese e porchetta romana: questo hanno potuto degustare gli ospiti. “Sono due giorni che lavoriamo senza sosta – ha detto lo chef Danilo De Feo – ed oggi i ragazzi dimostrano ancora una volta di essere un gruppo eccezionale”. Il catering della serata era a cura dell’Hotel Nettuno di Catania, partner ufficiale della rassegna Monofestfoodtheatre. Alessandra Mortelliti sarà in scena il 22 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma con Nino Frassica e porterà sul palco un carteggio tra Sibilla Aleramo e Dino Campana, scritto da lei con Laura Pacelli e la supervisione di Andrea Camilleri.

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Antonio Iacona

L’Accademia Italiana di Gastronomia Storica, guidata dallo studioso e presentatore Rai Alex Revelli Sorini, ha nominato Antonio Iacona “Ambasciatore e Questore del Gusto” per la città di Catania, per il suo impegno nel diffondere le tradizioni enogastronomiche del territorio come strumento di sviluppo culturale, economico e turistico. Poeta, scrittore e giornalista catanese, laureato in Lettere Moderne, Antonio Iacona è sommelier, assaggiatore di olio, cura uffici stampa di eventi legati all’agroalimentare e collabora con numerose testate giornalistiche nazionali di enogastronomia. Dal 2013 cura l’ufficio stampa dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei.

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